Recensione – 3 stelle (e già mi sembra generoso)
La posizione dell’hotel è leggermente decentrata, ma non è questo il vero problema. Il punto dolente è un altro: la gestione e la cura del servizio.
La stanza, pur consegnata rapidamente al check-in (che è stato l’unico momento efficiente del soggiorno), non era affatto pulita: macchie evidenti sulla moquette, segno di una manutenzione approssimativa.
Ma il peggio è arrivato con la colazione, che definire deludente è poco. Alle 9:15 il buffet era già nel caos: personale che litigava tra loro davanti ai clienti, bacon arrostito fino a sembrare pane tostato, uova fredde e collanti, succo d’arancia annacquato e privo di sapore. Per avere un bicchiere, una posata o un tovagliolo bisognava chiedere — e poi attendere i tempi tecnici come se si trattasse di favori personali e non di un servizio base.
Il caffè americano bruciacchiato è stato la ciliegina sulla torta di un’esperienza che, in un hotel che si proclama a 4 stelle, lascia sinceramente perplessi.
A mia moglie nessuno si è nemmeno degnato di chiedere se desiderasse altro — un minimo di attenzione che altrove è automatica.
Infine, al check-out ho dovuto attendere dieci minuti solo per consegnare la chiave, bloccato da un’operazione infinita di cambio camera per un altro cliente, mentre l’addetta accanto osservava senza intervenire.
Un soggiorno che definire “sotto le aspettative” è un eufemismo.
Più che un quattro stelle, un albergo che dovrebbe ripassare il significato